Alice nella Città: New York
Era questa la mia prima impressione di NY: essere minuscoli ma sentirsi a casa.
Ti accorgi che tutti seguono la loro strada, ma è come se fossi immerso in un flusso comune di idee e speranze.
Quando ho deciso di partire volevo cercare degli stimoli che mi mancavano in Italia, ho trovato storie forti, di viaggi senza ritorno, di scommesse e rivincite.
Pensavo che il sogno americano fosse morto da tempo, mi sbagliavo. è il sogno che ognuno si porta dietro quando, usciti dalla metro, sotto il primo grattacielo, in mezzo a persone di tutto il mondo, ti rendi conto che se davvero vuoi, puoi riuscirci.
Vi racconto le storie di giovani italiani che sono partiti per realizzare un’idea che avevano da tempo. Mi hanno accompagnata in un viaggio attraverso i loro luoghi, per le strade della grande mela, tra i riflessi dei grattacieli e il sole di NY.
Mi hanno insegnato ad avere un coraggio più consapevole, a cambiare, quando serve, il punto di vista, a tentare anche quando tutto sembra troppo gigante. Perché li, è un po’ come stare sulle spalle dei giganti.
New York e la vita sotterranea.
Quella della gente che attraversa le arterie della città.
E quella degli artisti che animano quelle arterie con la loro musica.
Ascoltare artisti in metro è una delle esperienze più esaltanti che si possano fare a NY. I treni vanno e vengono, il pubblico è ambulante, le voci sovrastano i suoni, e le melodie si perdono tra i corridoi e i tunnel, ma loro, i musicisti della subway, restano sempre li, in un angolo, sotto union square, tra i pensieri e la frenesia della gente.
Dopo un mese passato nella city volevo scendere più in profondità.
Mischiarmi con i veri abitanti della mela, quelli che attraversano anche due stati pur di suonare nel sottosuolo, che hanno grandi sogni, che amano così tanto la loro musica da passare ore ed ore ad incantare le folle mobili.
Mike Alaska è il primo artista del quale sento parlare dalla gente della metropolitana.
È quello delle acrobazie con le bacchette, della batteria di soli secchi e aggeggi strani. Quello che sulla linea L di Union Square passa dieci ore al giorno per riempire i vuoti tra un passaggio e l’altro dei treni.
Per me è stato impossibile non fermarmi ad ascoltarlo.
Ci sono mille new york.
Quella sotterranea.
La metropoli splendida e luminosa.
La città multietnica che da quartiere a quartiere cambia volto e ti lascia l'impressione di aver girato tutto il mondo in un solo istante.
La new york rumorosa, quella ritmica e accesa dalla musica.
C'è la big apple di chi corre continuamente o lavora senza sosta.
E la città invasa di arte, musei, gallerie e nuove idee, è li che cerco italiani che mi possano raccontare un pezzo di metropoli che pullula di creatività.
Ero a metà del mio viaggio nella big apple.
Volevo raccontare tutto ciò che è meno facile conoscere, sapendo che entrare nelle trame non sarebbe stato un gioco facile.
Volevo raccontare la storia di una donna, di un'artista speciale.
Trovo legs malone cercando su google la parola burlesque Ny.
Migliaia di risultati. Riesco ad individuare alcuni myspace ancora attivi.
Mi accorgo di essere entrata in una community molto forte e unita, quella delle performer della City.
Mi colpisce tra tutte Alegsandra, un viso semplice, mise erotiche, ma uno sguardo affabile, diverso da quello che mi sarei aspettata da una ballerina che alla fine della sua esibizione resta nuda davanti a centinaia di spettatori.
La contatto. Lei ci da appuntamento pochi giorni dopo nel Queens.
E' li che vive, inseguendo un sogno che ha da sempre. diventare una star.
Ho incontrato Lara durante una serata al panda, un club nel lower east side.
Lei mette musica nei locali più frequentati di Manhattan, ha cominciato per gioco, affascinata da suoni e situazioni che la city le offriva e continua a far ballare chi la incontra nei club newyorchesi
Superiamo qualche isolato e a pochi metri dalla 1 avenue incontro Paolino.
Lui è un batterista, da poco più di un anno è arrivato nella City, è una persona aperta e spontanea.
Mi racconta del suo viaggio su un tetto, quello del palazzo dove viveva appena arrivato a manhattan, e dove amava riflettere guardando i grattacieli e la gente di new york dall'alto.
Giulio è un grande musicista, suona più strumenti, compone, scrive brani per film.
Blake, l'ex coinquilino di Paolino mi mette in contatto con Giulio.
E ha imparato a sognare in grande.
Morgan is a Benjo Player and a real passenger.
He traveled through The States many times, and in 2000 he stops in New York where he found love, a child and millions of people who listen and likes his country music.
Alice meets him in a Trailer park in bushwick to understand the reasons of his passion.
1
Italians dream it better Olivia Arturo Renato
2
Sublives
Mike Alaska
3
Italians dream it better Marco Carlo Virginia
4
Sublives
Legs Malone
5
Italians dream it better Lara Paolino Giulio
6
Sublives
Morgan O Kane